31 ottobre 2013

DALLA VITE DI NOÈ AL SASSICAIA



La progenie bolgherese-castagnetana
 
Sassicaia, padre dei Super Tuscan, un vino che ha reso famoso il territorio di Bolgheri. Ma questo non il solito libro che parla di vino. Quanti libri sono stati scritti su questo argomento? Domanda capziosa… che non trova risposte certe, né dal punto di vista numerico, né dal punto di vista sostanziale. Ma quando si parla di vino non si può prescindere dal parlare degli uomini, che gli fanno da “contorno”, e del territorio dove questo nasce. Ecco, allora, che risulta difficile definire un libro incasellandolo solo nel rigido schema del “questo libro parla di…”. Questa pubblicazione parla di vino, ma anche di progresso umano, di storia quotidiana, di fatica e tenacia, di speranze e sorrisi, di piccole certezze e grandi sogni, partendo da un frutto antico della terra: la vite. Le illustrazioni, create dall’artista Andrea Carciola , inoltre, ci conducono in questa scalata storica, che, partendo dalle origini, ci porta dritti dritti sino ai giorni nostri, attraverso un alimento così basilare e così fondamentale per l’uomo, dove, nella terra del castagnetano e del bolgherese, ha trovato probabilmente la quintessenza. Si è scritto, quindi, di terra, della storia del territorio e della sua enorme ricchezza, che, grazie all’operato dell’uomo, riesce ancora oggi a donarci linfa vitale.
L’autore, Edoardo Scalzini, esperto della storia castagnetana e autore di vari libri sulla storia locale, tra cui “Bolgheri DOC”, racconta con passione la storia di questo territorio che si lega e si è legato, fin dall’inizio, alla vite e al vino.
Un volumetto da leggere tutto d’un fiato, coinvolgente e divertente. Non il solito libro sul vino, ma qualche cosa di diverso e innovativo, senza dimenticare le illustrazioni dell’artista locale Andrea Carciola.

24 ottobre 2013

DA NORD A SUD…DEGUSTANDO L’ITALIA


DA NORD A SUD…DEGUSTANDO L’ITALIA

Al The Westin Palace Hotel, lunedì 21 ottobre, grazie all’Ais Milano, avuto luogo un interessante banco di degustazione, in collaborazione con Agenti Milano 5. Alla degustazione sono intervenuti i produttori coadiuvati dagli agenti: G. Di Martino, G. Di Vincenzo, T. Lombardo, E. Luca, A. Melzi, S. Cecchi, L. Ferrari, E. Peressotti, B. Solci. Sedici le aziende presenti, dal Nord al Sud: ARUNDA - Meltina (BZ); CANTELE - Guagnano (LE); CANTINA MERANO - Marlengo (BZ); FIRRIATO - Paceco (TP); GAIERHOF - Trento (TN); GIORGI - Canneto Pavese (PV); IL MOSNEL - Camignone di Passirano (BS); JERMANN - Farra d'Isonzo (GO); MASI - Gargagnago di Valpolicella (VR); LUNGAROTTI - Torgiano (PG); PIO CESARE - Alba (CN); MICHELE SATTA - Castagneto Carducci (LI); SAN FELICE - Castelnuovo Berardenga (SI); TERREDORA - Montefusco (AV); VALDO - Valdobbiadene (TV); ZORZETTIG - Cividale del Friuli (UD).
Circa 63 i prodotti in degustazione…un’occasione per poter assaggiare o riassaggiare i vini delle Cantine presenti.
Qualche esempio…
MICHELE SATTA: Bolgheri Rosso Doc PIASTRAIA 2010. Un uvaggio di Cabernet 25%, Merlot 25%, Syrah 25%,Sangiovese 25%. Un taglio bordolese con un’importante percentuale di Sangiovese. Un vino di corpo con note vegetali e di frutta rossa; in bocca è avvolgente e persistente, con quella freschezza data dal Sangiovese. Toscana Igt CAVALIERE 2007, una selezione di Sangiovese in purezza. Riposa per 12 mesi in barriques e non subisce nessuna filtrazione. Un vino elegante e fine, prodotto da un vitigno difficile da coltivare, ma nel quale Michele Satta ha creduto fin dall’inizio della Doc Bolgheri e continua a credere nonostante molti suoi “colleghi” preferiscano i vitigni internazionali.
SOCIETA’ AGRICOLA SAN FELICE: Brunello di Montalcino Docg CAMPOGIOVANNI 2008. Rosso rubino intenso; il bouquet è articolato e va da note di frutta a bacca nera, in confettura, a sentori di tabacco, cuoio e rosmarino. Al gusto è vellutato e avvolgente.
IL GRIGIO DA SAN FELICE Chianti Classico Riserva Docg 2009. Il vino prende il nome da “Il Grigio”, leggendario condottiero rinascimentale, raffigurato nell’etichetta da un dipinto del Tiziano. Un prodotto ottenuto da una selezione di uve Sangiovese. Color rosso rubino profondo; il naso è intenso con il tipico sentore di viola e piccoli frutti di sottobosco. In bocca è austero, molto armonioso, con una buona freschezza che alleggerisce il tutto.
JERMANN: Vintage Tunina 2011: Sauvignon, Chardonnay, Ribolla Gialla, Malvasia Istriana e Picolit. Il profumo è intenso, di grande eleganza e intensità, con sentori di miele e fiori di campo. In bocca è asciutto, morbido, armonico, con una grande persistenza.
W…Dreams… 2011, prodotto da uve Chardonnay. Questo vino nasce con la vendemmia 1987, inizialmente si chiamava “Where the Dreams have no end…”, e aveva la particolarità di cambiare il colore della capsula ogni annata rifacendosi ai sette colori dell’iride più il bianco e il nero presenti sull’etichetta.
Nel 1996 diventa “Were Dreams, now it is just wine!” con la capsula blu sulla quale è stilizzata la cometa Hale-Bopp, questo per altri sette anni.
Infine, nel 2003 si ritorna all’origine con: “W…. Dreams … ……”, aggiungendo, sotto, l’anno del raccolto e disegnando Marte sulla capsula. 
CANTINE GIORGIO LUNGAROTTI: Torgiano Rosso Riserva Docg RUBESCO Riserva Vigna Monticchio 2007. Un vino elegante dal colore rosso rubino cupo; il bouquet va dalla marasca alla mora, con note floreali, mentolate e speziate. Il tannino è morbido ed elegante, con una PAI (persistenza aromatica intensa) importante. Un prodotto presentato in anteprima che troveremo in commercio verso febbraio/ marzo.
MASI AGRICOLA: Amarone della Valpolicella Classico Doc Riserva COSTASERA 2007, un uvaggio di Corvina, Rondinella, Oseleta, Molinara. All’olfatto si notano sentori di prugna, ciliegia in composta, con sfumature tostate di caffè e cacao; in bocca è elegante con un finale piacevolmente lungo.
ZORZETTIG: Spumante Brut “OPTIMUM OZ” Millesimato 2012, 100% Ribolla gialla. I profumi sono delicati e spaziano dalla crosta di pane alla frutta bianca matura con sfumature di erbe aromatiche. Bella la freschezza in bocca.
ARUNDA: L’Azienda si trova su un tranquillo altopiano, a Meltina, e con i suoi 1200 metri d’altezza, è la più alta cantina metodo classico d’Europa. Produce spumanti a denominazione Alto Adige, come ad esempio Cuvée MARIANNA Arunda, un blend di 80 % Chardonnay (affinato in barriques 12 mesi) 20 % Pinot Nero con una sosta sui lieviti di 48 mesi. Una bollicina che può reggere tranquillamente un tutto pasto.
Arunda Riserva extra brut Millesimato 2008, un blend di 60 % Chardonnay
e 40 % Pinot nero con un affinamento di almeno 50 mesi sui lieviti. Potremmo definirlo uno spumante da “meditazione” che sa affrontare anche piatti impegnativi.
PIO CESARE: BAROLO Docg 2009. Un Barolo dallo stile classico, di corpo ed elegante con tannini vellutati. Il bouquet è fruttato e speziato, con qualche peccato di gioventù.
BARBARESCO Docg 2009; eleganza e finezza sono le caratteristiche principali di questo vino. Le note fruttate si mescolano a quelle speziate. Di buona struttura e concentrazione.
CANTINE GIORGI: GIORGI 1870 GRAN CUVÈE STORICA Metodo Classico Docg; Pinot Nero 100%, 36 mesi sui lieviti. Bouquet ampio con note di salvia, pesca, albicocca, vaniglia e sfumature balsamiche con una bella persistenza sul finale.
FIRRIATO: RIBECA PERRICONE 2010 Igt Sicilia. Un vitigno autoctono difficile da trovare in purezza. Il bouquet rispecchia la terra d’origine; possiamo notare sentori fruttati, di prugna, carruba, e note speziate, di liquirizia, chiodi di garofano, ginepro con un finale salmastro. In bocca ha una bella corrispondenza gusto olfattiva.



21 ottobre 2013

DONNE DELLA GRAPPA OSPITI DI BORGO ANTICO SAN VITALE


DONNE DELLA GRAPPA OSPITI DI BORGO ANTICO SAN VITALE

Come ogni anno si rinnova l’appuntamento autunnale con Grapperie Aperte, manifestazione organizzata e promossa dall’Istituto Nazionale Grappa.
L’autunno e la fine della vendemmia segnano l’inizio dell’attività delle distillerie; Grapperie Aperte diventa, così, un’occasione per visitare gli impianti distillatori in piena attività. Gli intensi profumi delle vinacce si diffondono nell’aria, gli alambicchi lavorano a pieno regime e il vapore acqueo che si produce rende l’atmosfera ancora più suggestiva.

Come ogni anno l’Associazione “Donne della Grappa” ne approfitta per far conoscere e avvicinare questo mondo, da sempre maschile, all’altra metà del cielo. Quest’anno è stato  Borgo Antico San Vitale (Distillerie Franciacorta) a dare ospitalità all’Associazione in Rosa per una degustazione e un piccolo gioco di profumi. La Distilleria è di proprietà della Famiglia Gozio e Anna Gozio, socia sostenitrice dell’Associazione “Donne della Grappa”, grazie alla sua disponibilità e cortesia, ha reso possibile questo simpatico evento.
Gli ospiti hanno potuto, inoltre, visitare la distilleria artigianale, e, durante visite guidate, osservare tutti i processi produttivi dell’acquavite e della distillazione. Non si può non fare un accenno ai numerosi reperti storici autentici presenti in distilleria oltre a attrezzature d’avanguardia.
Il distillato scelto per il “momento in Rosa” è stato l’Acquavite di Castagne della Valle Camonica. Un originale prodotto della tradizione agricola di montagna che riscuote sempre un grande successo. Un distillato delicato che sprigiona, oltre alle note di castagne, anche sfumature vanigliate, floreali e di miele. In bocca è delicato e non aggressivo, colpisce la sua grande corrispondenza gusto-olfattiva. Tradizionalmente servito come fine pasto in abbinamento con pasticceria secca o con un classico castagnaccio, ma da provare anche con un formaggio di media stagionatura.
Lo possiamo trovare in un’elegante bottiglia, ispirata all’alambicco Charentais, impreziosita da una base di legno di rovere.
Se ci troviamo in Franciacorta una visita alla Distilleria è d’obbligo, anche perché il Borgo è stato oggetto d’indagine archeologica e di un’attenta azione di restauro durata circa 10 anni che, utilizzando tecniche e materiali della tradizione (pietra, mattone, legno), ha consentito di riacquistare la sua antica immagine e la suggestiva atmosfera del XVII secolo. Un modo diverso per passare una giornata tra arte e degustazioni, non solo di distillati, infatti, la Famiglia Gozio è anche proprietaria dell’Azienda “Castello di Gussago” che produce Franciacorta Docg e Curtefranca Doc.


19 ottobre 2013

TENUTA PALMERI


TENUTA PALMERI: ELEGANZA E POTENZA




Avola, Siracusa nella calda e assolata Sicilia; una Tenuta circondata da vigneti convertiti in biologico, leguminose tra i filari e grande cura della vite sono le linee guida della produzione di “Tenuta Palmeri”.
Dieci ettari vitati a Merlot, Syrah, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Petit Verdot, Nero d’Avola e Ancelotta, per quando riguarda i vitigni a bacca rossa; Chardonnay, Grillo e Moscato di Noto, per quelli a bacca bianca. L’allevamento ad alberello, tipico di questa regione, e quello a spalliera sono stati scelti per queste vigne “cullate” dalle brezze marine e “protette” dai monti circostanti.
Sono stata contattata a ottobre dall’amministratore per assaggiare la loro produzione: due rossi e un bianco. Non sapevo molto né dell’azienda né del blend usato per la realizzazione di questi vini, quindi, la degustazione che mi sono ritrovata a fare, è stata veramente alla cieca. Inizialmente ho assaggiato il Palmeri bianco 2009; un vino dal color giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso il bouquet è intenso, intrigante e abbastanza complesso; si sprigionano note di frutta gialla e tropicale, con prevalenza di pesca e melone, con un sottofondo di erba appena tagliata. Solo al secondo naso, la nota marcante del moscato, vitigno aromatico, viene fuori regalandoci sentori di salvia sclarea. In bocca si presenta morbido e avvolgente; l’entrata è bella, piacevole è la sensazione glicerica in bocca. Il finale non è lunghissimo e chiude con un retrogusto leggermente ammandorlato. Il residuo zuccherino è evidente, quasi abboccato. Grazie alle sue caratteristiche il prodotto trova l’approvazione di un largo pubblico sia femminile, per le note dolci, sia maschile per la sua particolarità.
Due i vini rossi in gamma: Palmieri Blu 2010 si presenta con un rosso rubino cupo e una bella massa colorante, quasi ink. Il bouquet evidenzia sentori di composta di mirtilli e more, note di sottobosco, profumi terziari in evoluzione. E’ un’alternanza di note vegetali, pietra focaia, note speziate e pepate. Al secondo naso si evidenziano sentori di resina e note balsamiche. L’alcol è un po’ prepotente all’inizio, ma si può anche concedere qualche “difetto” di gioventù. L’entrata è avvolgente, morbida e stupisce per la freschezza. Il tannino non è ancora ben integrato, ma essendo giovane, gli diamo ancora qualche anno per ingentilirsi. Il retrogusto è ammandorlato e ha una media persistenza.
Palmeri Rosso 2009, vino di punta dell’Azienda, si presenta di un rosso rubino cupo con sfumature granate. Un vino consistente; lacrime e archetti quasi a fatica si staccano dal bicchiere. Al naso risulta intenso e complesso; un bouquet sicuramente intrigante, etereo, vanigliato e fruttato; si evidenziano sfumature di mirtillo, cassis, resine, spezie dolci, ciliegie sotto spirito, menta e pino marittimo. All’inizio un po’ chiuso, si apre poi mettendo in mostra  tutte le sue potenzialità. L’entrata è suadente ed elegante. La glicerina avvolge delicatamente la bocca quasi a proteggere le papille gustative dall’importante titolo alcolometrico volumico; un alcol perfettamente integrato, non così evidente come all’aspetto olfattivo. Il tannino presente è morbido ed elegante; la persistenza gusto-olfattiva è incredibile, sembra non voler finire mai.
Entrambi i vini rossi stupiscono per la loro freschezza, l’acidità presente aiuta a dare “leggerezza” ai prodotti. Vini siciliani che rispecchiano il territorio, ma con un tocco di internazionalità la quale gli permette di farsi notare in tutte le occasioni.