22 aprile 2014

MONTESCUDAIO: VINI DI-VERSI A VINITALY

Martedì 8 aprile, a Vinitaly 2014, sette aziende ambasciatrici della DOC Montescudaio si sono presentate in un’insolita degustazione orizzontale con lo scopo di far conoscere e apprezzare le caratteristiche dei prodotti di un territorio a volte messo, ingiustamente, in ombra dalla vicinanza con la DOC Bolgheri.  
I 14 vini scelti per quest’occasione sono stati tutti biologici o biodinamici, importante è anche stata la partecipazione di tutti i produttori.

Ricordiamo che dal 1° agosto 2012, questa tipologia di vini possono finalmente riportare il termine "biologico" in etichetta, con il logo biologico UE. Questo significa che il vino può, ora, essere legittimamente identificato come prodotto biologico; in passato, questi potevano essere etichettati solo come ottenuti "da uve biologiche". Il nuovo quadro legislativo, istituito dal regolamento (CE) n. 834/2007, è stato completato dal regolamento (CE) n. 203/2012 che stabilisce norme dettagliate sulla vinificazione biologica aprendo così la porta al vino biologico in Europa.

Presenti in sala tra i vari produttori, Luigi Malenchini, di Marchesi Ginori Lisci, Presidente del Consorzio Montescudaio. La parte del moderatore è spettata a Paola Rastelli, delegata AIS Livorno, mentre degustatore d’eccezione è stato Andrea Gori, Campione Toscano sommelier nel 2006, ViceCampione Europeo nel 2008 e quest’anno Ambassadeur de Champagne per l’Italiav, Wine blogger, tra le venti figure al mondo più influenti sul web per quanto riguarda il vino; troppi sarebbero i titoli di questo sommelier che ama definirsi “informatico”.
Un territorio, questo di Montescudaio, vocato alla viticoltura fin dal tempo degli Etruschi. Quattordici aziende, incastonate, come gioielli, in un paesaggio influenzato dal mare e dalle sue brezze. Una storia millenaria rappresentata sul "cinerario di Montescudaio" (VII sec. a.C.) che raffigura un banchetto funebre con un grande vaso "cratere" nel quale veniva mescolato il vino con l’acqua, secondo l'uso greco.
La storia della vite in questo territorio si snoda attraverso i secoli fino ai nostri giorni. Nel 1968 nasce la Sagra del vino, mentre nel 1977, nasce la DOC Montescudaio con due tipologie: un rosso, a base di Sangiovese, Trebbiano, Malvasia, e altre varietà come Canaiolo e Colorino, e un bianco, a base di Trebbiano, Malvasia e Vermentino, che può essere prodotto anche come Vin Santo secco, semisecco o dolce. Il disciplinare, modificato nel 1999, consente l’utilizzo dei vitigni internazionali. In questi quaranta anni il Consorzio si è consolidato ed ha raggiunto obiettivi importanti portando il nome di questa zona su scenari internazionali grazie a prodotti di qualità. Negli ultimi anni, poi, si è accentuata sempre di più la volontà di far parlare di Montescudaio e del suo territorio fuori dal contesto locale e regionale.
La denominazione di origine controllata “Montescudaio rosso” è riservata ai vini che hanno una percentuale di Sangiovese almeno del 50%; i vini della denominazione di origine controllata Montescudaio Rosso, con la specificazione di uno dei vitigni Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot o
Sangiovese, devono essere ottenuti con uve corrispondenti ai vitigni per almeno l'85%.
La zona delle uve atte alla produzione dei vini DOC ricade nella provincia di Pisa e comprende i terreni vocati alla qualità dei territori amministrativi dei comuni di: Casale Marittimo, Castellina Marittima, Guardistallo, 
Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Riparbella e Santa Luce.

I campioni in degustazione sono stati:
CAIAROSSA: CAIAROSSA 2009, IGT TOSCANA (Blend);
PERGOLAIA 2009, IGT TOSCANA Sangiovese;
MARCHESI GINORI LISCI:
CASTELLO GINORI 2009, DOC MONTESCUDAIO Merlot;
MACCHION DEL LUPO 2010, DOC MONTESCUDAIO Cabernet Sauvignon;
PAGANI DE MARCHI: PRINCIPE GUERRIERO 2010, DOC MONTESCUDAIO ROSSO Sangiovese;CASALVECCHIO 2008, IGT TOSCANA Cabernet Sauvignon;
PAKRAVAN PAPI:
CAMPO DEL PARI 2011, IGT TOSCANA Merlot, Cabernet Franc;BECCACCIAIA 2009, IGT TOSCANA Merlot;
COLLINE DI SOPRA:
SOPRA 2010, DOC MONTESCUDAIO Sangiovese;
RAMANTO 2010, IGT TOSCANA Cabernet Franc e Petit Verdot;
FONTEMORSI:
VOLTERRANO 2009, IGT TOSCANA Sangiovese;
GUADIPIANI 2009, IGT TOSCANA Sangiovese, Merlot;
SORBAIANO:
ROSSO DELLE MINIERE 2007, DOC MONTESCUDAIO ROSSO Sangiovese, Cabernet Franc, Malvasia Nera; SORBAIANO 2011, DOC MONTESCUDAIO ROSSO Sangiovese, Montepulciano, Malvasia Nera.

La degustazione è stata divisa in due parti, prima i campioni a base Sangiovese, in purezza o in uvaggio, e poi quelli ottenuti dai vitigni così detti “internazionali”, per notare le varie differenze.
Si è potuto così vedere come uno stesso vitigno possa dare risultati diversi secondo il “terroir”, una parola che nel mondo del vino si sente ormai usare molto spesso. Una piccola DOC, ma con una tale differenza di territorio che si rispecchia nei bouquet e nel gusto dei vari prodotti. Il mare che si è ritirato ha lasciato salinità nei terreni, mentre il fiume Cecina regala a questi ultimi mineralità; tutto questo lo ritroviamo nelle note sapide e minerali dei vini senza dimenticare le classiche note mediterranee tipiche della zona. Una DOC che ci regala vini meravigliosi e accattivanti sia con il Sangiovese, principe dei vitigni toscani, sia usando quelli così detti “ internazionali”.


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