19 dicembre 2014

FONTEMORSI…UN VIGNETO CHE CRESCE TRA LE CONCHIGLIE

Sul versante Sud della valle del fiume Cecina, tra la costa tirrenica e la città di Volterra, poco fuori dal paese di Montescudaio troviamo lAzienda agricola Fontemorsi.
Il Podere, già apprezzato per la produzione dei suoi vini di qualità, è stato rilevato, nel 2003, da Laura Berlucchi, che ne affida la gestione all’agronomo Francesco Benasaglio e a sua moglie Mariavittoria Facchinelli Mazzoleni, in società con Carlo Sanvitale, architetto fiorentino e Roberto Ligasacchi, imprenditore lucchese.
Quindici gli ettari vitati a Cabernet Sauvignon, Merlot, Chardonnay e Viognier; non poteva mancare il Sangiovese, e più precisamente vecchie vigne di questo vitigno che meglio esprime la vocazione vitivinicola della zona.

La conchiglia fossile, che è stata scelta come simbolo dell’azienda, richiama il terreno sul quale crescono le viti; questo particolare costituisce lo stretto legame che c’è tra le colline e il mare che un tempo le sommergeva e che ha fortemente determinato l’attitudine vitivinicola.
Mancano quasi le parole per descrivere la sensazione che si prova a passeggiare tra i filari ammirando le viti che crescono da un così singolare terreno dove spuntano fossili di conchiglie in ogni dove.
Una gamma di vini che comprende un bianco, un rosato e tre rossi ideali per accompagnare i vari piatti della tradizione toscana, tutti accomunati dalla mineralità donatagli dal sottosuolo.

Vediamoli nel dettaglio:
Tresassi 2013, IGT Toscana, Viognier e Chardonnay; un prodotto giallo paglierino con riflessi dorati, delicati profumi di fiori bianchi e pesca con una punta di mineralità, netto è il varietale dello Chardonnay; in bocca è semplice e avvolgente;
Rosato di Fontemorsi 2013, IGT Toscana, Sangiovese e Merlot, un prodotto accattivante, piccole fragoline di bosco e tocchi di rosa canina, bella la corrispondenza gusto olfattiva;
Spazzavento 2010, DOC Montescudaio, un blend di Sangiovese 70% e Merlot 30% che evolve solo in acciaio; un vino schietto, che ricorda la semplicità e l’immediatezza dei vini di una volta, l’amarena e frutti rossi sono i profumi predominanti, ottima la beva e i tannini appena accennati lo rendono perfetto in abbinamento con il caciucco alla livornese;
Guadapiani 2010, IGT Toscana, Sangiovese 70% e Merlot 30%, 12 mesi di affinamento in tonneau; all’esame olfattivo si presenta fruttato e speziato, a note più cupe si alternano quelle fresche e un particole ricordo di arancio rosso e incenso; in bocca si presenta con un’ottima struttura, equilibrato, morbido e persistente, adatto ai piatti di cacciagione;
Volterano 2010, IGT Toscana, un Sangiovese in purezza, 12 mesi di affinamento in tonneau; color rosso rubino ink, oltre alle caratteristiche note di piccoli frutti rossi, si notano sfumature pepate, tostate e un particolare tocco di cappero che possiamo ricondurre alla salinità del terreno; in bocca bella la struttura e la persistenza con una chiusura ammandorlata.

L’Azienda agricola Fontemorsi dispone anche di un vecchio casale, interamente ristrutturato, circondato dai vigneti e dalla suggestiva natura. Per garantire la tranquillità degli ospiti, gli appartamenti sono soltanto tre dotati di un proprio spazio all’aperto.
Non poteva mancare la piscina, igienizzata con sale marino, che permette di perdersi con lo sguardo fino alla medioevale cittadina di Volterra.




Nessun commento:

Posta un commento