5 febbraio 2015

Olio di Lentisco…un olio che viene dal passato

Olio di Lentisco un elisir di lunga vita dalle molteplici virtù

Il Lentisco è un cespuglio sempreverde dall'intenso aroma balsamico, dai cui frutti (drupe) si ricava un olio ad alto valore nutrizionale.

Questa pianta, che cresce spontaneamente in tutto il bacino del mediterraneo, è stata per secoli presente nella quotidianità della gente più povera grazie alle sue molteplici virtù: risorsa alimentare, medicamentosa e utile alle più svariate attività produttive. Ne sono testimonianza le citazioni di numerosi autori greci e romani che riportano un uso intensivo di tutte le parti dell’arbusto: il legno, i frutti, le galle, la resina e le foglie. Anche ai giorni nostri il lentisco è utilizzato per molteplici scopi dall'impiego in profumeria alla medicina tradizionale; il suo legno è apprezzato per la produzione di carbone vegetale e per i lavori d’intarsio, le foglie, le galle e la corteccia sono impiegate per la concia del pellame mentre dal tronco si estrae una resina usata nell'industria alimentare, nella medicina tradizionale e nella pittura. Ma è dal frutto che si ricava un “oro scuro”. In pochissime zone della Tunisia, dell’Algeria e della Sardegna si produce questo prodotto secondo l’originario processo artigianale che prevede bollitura delle drupe, spremitura manuale e separazione dell’olio affiorante che viene poi portato a temperature elevate per separare il grasso alimentare vero e proprio dalla componente mucillaginosa caratterizzata da notevole astringenza. L’olio così prodotto possiede spiccate proprietà organolettiche grazie a note fresche, balsamiche, aromatiche e al suo sapore deciso.
Interessante è anche una ricerca condotta da Dan Buettner per la NationalGeographic sulla longevità in alcune aree della Sardegna dove l’olio di lentisco viene usato e grazie a sostanze che preservano dall'invecchiamento è stato ribattezzato “elisir di lunga vita”.
L’olio di lentisco ha una buona concentrazione in tocoferoli, importanti antiossidanti conosciuti come vitamina E, una buona concentrazione di polifenoli; ha una contenuto di 8,1 grammi di tocoferoli per ogni chilo di olio e il tocoferolo α, ad attività antiossidante più elevata, è presente per il 93,62% sul totale dei tocoferoli.
Mediflora, dal prezioso lentisco di Sardegna, crea Ylo e Stincu un olio multifunzionale adatto sia per un uso gastronomico sia per le proprietà curative.

L’olio di Lentisco ha un gusto balsamico che richiama i sentori della macchia mediterranea, in bocca è persistente e tannico. In cucina può essere aggiunto a insalate crude e cotte, per aromatizzare carni e pesci arrosto e per dare una certa personalità alle fritture.
Giuseppe Bissacot, Executive Sous Chef di Forte Village, ha creato una serie di ricette in cui dimostra la grande duttilità di Stincu.
Anche nella cosmesi questo prodotto trova largo impiego: può essere usato per lenire dolori di vario genere, scottature, e grazie alle sue proprietà emollienti è utilizzato per dermatiti, eczemi e come idratante e cicatrizzante per la pelle.
Oltre alle particolari note sensoriali, nutrizionali e salutistiche insite in quest’olio, l’impiego del lentisco crea anche opportunità riguardanti la sostenibilità, il rispetto della biodiversità e la difesa del territorio. Questa pianta, tipica della vegetazione mediterranea, è frugale, capace di rigenerarsi dopo eventi come l’incendio o il taglio.  La sua resistenza all'aridità, la scarsa appetibilità da parte degli erbivori, grazie alla componente tannica, e la sua capacità di migliorare il terreno la rendono importante anche dal punto di vista ecologico per il recupero e l'evoluzione di aree degradate.

L’olio di lentisco con la sua tradizione millenaria merita indubbiamente maggiore attenzione e approfondimenti che mettano in piena luce le sue proprietà nutrizionali e salutistiche e la capacità di tipizzare un territorio nel rispetto della sua salvaguardia e della sostenibilità: è questo che Mediflora insieme a Gabriele Maiorano, ricercatore presso l’Istituto Italiano di Tecnologia - Center for Biomolecular Nanotechnologies, tentano di fare.


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